Grandi sollevamenti-approfondimento

Interventi con sollevamenti superiori ai 10 cm

La tecnica prevede la compattazione, con conseguente incremento della capacità portante, del terreno soggetto al carico strutturale. Nel caso dei grandi sollevamenti (superiori ai 10 cm), l’espansione della resina andrà a comprimere prima di tutto gli strati di terreno più deboli, successivamente incontrerà resistenze sempre maggiori fino a quando potrà spingere unicamente verso l’alto, provocando il sollevamento della struttura e la chiusura delle crepe. Questo tipo di intervento può essere realizzato in presenza di fondazioni a platea (negli altri casi è opportuno predisporre adeguate sistemazioni strutturali) che consentono di distribuire uniformemente la spinta verso l’alto generata dall’espansione della resina. Tutte queste fasi sono definite caso per caso e monitorate costantemente durante tutta la durata dei lavori mediante strumentazione con portate dell’ordine del mm. Alcune delle particolari resine utilizzate da Novatek consentono di sollevare la pavimentazione, di un qualsiasi edificio, anche di 20-30 cm fino a riportarla perfettamente in piano.

Civile abitazione

Belvedere Ostrense (AN), ottobre 2003
Articolo del Corriere Adriatico del 30 novembre 2003

“Risollevare un’abitazione con un dislivello di 63 centimetri. Un’impresa che sembrerebbe da fantascienza. Un pò come (con tutti i dovuti distinguo) raddrizzare la torre di Pisa. Eppure è successo, anzi sta succedendo, in una villetta unifamiliare che nei primi anni ’70, subito dopo essere stata completata, ha ceduto appoggiandosi su un fianco. Risultato: una casa inagibile, con i pavimenti a mo’ di scivolo. Dopo un lungo contenzioso fra i proprietari e la ditta esecutrice dei lavori, conclusosi con un nulla di fatto, l’abitazione è finita fra i beni all’asta del tribunale.
L’ha acquistata tre anni fa, per pochi soldi, un pescatore di Ancona che adesso si troverà una villa su quattro livelli, con garage, piano rialzato, primo piano e mansarda, per oltre 600 metri quadrati, perfettamente abitabile. E’ quanto gli anno promesso i responsabili di una ditta del nord Italia, la Novatek, che ha già iniziato i lavori. E’ già sono visibili i primi risultati. La facciata è “risalita”, finora di una quindicina di centimetri, come per magia. Destando non poca curiosità fra la gente della zona che conosce benissimo la casa “pendente”, divenuta ormai quasi un elemento del paesaggio. “Contiamo di recuperare almeno 43 centimetri, poi gli altri venti saranno guadagnati con il rifacimento dei pavimenti”. A spiegarlo, non senza soddisfazione, è l’ingegnere Giuseppe Fornaroli, consulente per le Marche della Novatek. “Interventi di consolidamento e sollevamento di qualche centimetro sono quasi ordinari – spiega il tecnico – ma l’eccezionalità della casa di Belvedere è proprio la pendenza, di ben 63 centimetri. All’inizio quando ci fu il primo cedimento, il dislivello era di tre o quattro centimetri ma nel corso degli anni la situazione si è aggravata”.
Insomma, una casa che nessuno pensava ormai di recuperare. Ma con una cifra contenuta ecco che l’impossibile diventa realtà.
“La tecnica è relativamente semplice – dice l’ingegnere – e consiste nell’inserimento in profondità, con degli iniettori, di resine che poi si solidificano. E’ come se qualcuno sostenesse con le spalle il pavimento per farlo stare in piano”. L’abitazione, sarà agibile e sicura al cento per cento? “E’ il nostro obiettivo – dice convinto Fornaroli – e tutto sta procedendo in questa direzione. Se prima non si riusciva a camminare e sui pavimenti poteva scivolare, con una certa velocità, una pallina da tennis, fra qualche settimana nel salone potranno essere ospitate cene di decine di persone”. E c’è da scommettere che a quel banchetto vorranno essere presenti anche tutti gli abitanti di Belvedere che stanno assistendo a bocca spalancata all’intervento.”

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